IL PREMIO JEAN MITRY 2023 ALLE STORICHE DEL CINEMA NATALIA NOUSSINOVA E HEIDE SCHLÜPMANN

La cerimonia al Teatro Verdi di Pordenone
nell’ambito delle Giornate del Cinema Muto.

Dal 2017 il premio è sostenuto dalla Fondazione Friuli.

 

Il Premio internazionale Jean Mitry, assegnato dalle Giornate del Cinema Muto di Pordenone a due personalità o istituzioni che si sono distinte nell’opera di recupero, valorizzazione e diffusione del patrimonio cinematografico, in particolare di quello muto, per il secondo anno consecutivo viene conferito a due donne: le vincitrici di quest’anno sono Natalia Noussinova e Heide Schlüpmann.

Istituito dalla Provincia di Pordenone nel 1986, il premio Jean Mitry è sostenuto dal 2017 dalla Fondazione Friuli presieduta da Giuseppe Morandini. Come da tradizione, la cerimonia si è svolta nella penultima serata del festival e a consegnare il premio è stato l’avvocato Bruno Malattia, vicepresidente della Fondazione.

Storica del cinema e scrittrice, Natalia Noussinova dopo la laurea ha lavorato fino al 2018 come ricercatrice all’Istituto di Ricerche sul Cinema di Mosca. Dal 2019 è docente ordinaria alla Universal University – Moscow Film School, università russo-britannica di Mosca. Dall’ottobre 2022 è ricercatrice e docente ospite presso l’Università per Stranieri di Siena. In Europa, ha insegnato come professoressa-ospite numerose volte alla Sorbonne Nouvelle-Paris 3, all’Ecole Normale Supérieure (Parigi, Ulm), all’Université Michel de Montaigne – Bordeaux 3, all’Università Libera di Bruxelles e all’Università di Amsterdam. Parallelamente alla carriera accademica, Noussinova ha svolto il ruolo di consulente scientifica della Cinémathèque française e del Gosfilmofond, e ha curato diverse retrospettive, anche per le Giornate del Cinema Muto e per il Cinema Ritrovato di Bologna, sul cinema russo, sovietico e sul cinema degli esuli russi.
Sulla storia del cinema ha pubblicato nel 2003 un libro sul cinema russo in esilio e ha curato numerosi altri volumi su Truffaut, Kozintsev e Trauberg e altri. Oltre ai numerosi articoli, ricordiamo i suoi contributi alla Storia del cinema mondiale e al Dizionario dei registi del cinema mondiale a cura di Gian Piero Brunetta e all’Enciclopedia del cinema. Dizionario critico dei film a cura di Gianluca Farinelli.

Appassionata cinefila, Heide Schlüpmann, dopo gli studi di filosofia ha svolto il suo apprendistato in storia del cinema presso la Goethe Universität di Francoforte, dove ha ottenuto il suo primo incarico di docente. Oltre all’attività di critica cinematografica negli anni ’80, il suo curriculum include il ruolo di co-direttrice della rivista Frauen und Film, e di componente del comitato di selezione dell’International Short Film Festival di Oberhausen. Le ricerche di Schlüpmann sul cinema delle origini sono iniziate a metà degli anni ’80; a questo riguardo, la sua prima partecipazione alle Giornate del Cinema Muto nel 1986 ha costituito un’esperienza fondamentale. Il suo curriculum accademico comprende il ruolo di professore di cinema alla Goethe Universität dal 1990 al 2018, dove si è prodigata nello sviluppo di un dialogo fecondo fra il mondo accademico e quello del cinema in generale, e di professoressa ospite al Dartmouth College di Hanover, New Hampshire, nel 1996. Schlüpmann è stata altresì membro del progetto Archimedia dell’Unione Europea. A partire dal 1998, ha pubblicato opere caratterizzate dal connubio fra teoria del cinema e filosofia della storia. Schlüpmann è stata inoltre fondatrice nel 1999 della Kinothek Asta Nielsen insieme a Karola Gramann, con cui ha anche istituito nel 2018 il festival Remake. Frankfurt Women’s Film Days insieme a Gaby Babić.

X