PROGRAMMA GCM 2021

 40a EDIZIONE DELLE GIORNATE DEL CINEMA MUTO
 A PORDENONE DAL 2 AL 9 OTTOBRE, AL TEATRO VERDI E ON LINE

EDIZIONE ON LINE QUI

PRE-APERTURA IL 1° OTTOBRE CON MACISTE ALL’INFERNO E APERTURA, SABATO 2 OTTOBRE,
CON IL CAPOLAVORO DI LUBITSCH
IL VENTAGLIO DI LADY WINDERMERE, DALLA COMMEDIA DI OSCAR WILDE,
NEL NUOVISSIMO RESTAURO DEL MoMA E CON LA MUSICA DEL MAESTRO CARL DAVIS.

MERCOLEDI 6 OTTOBRE EROTIKON DI GUSTAV MACHATÝ, CON ITA RINA,
ACCOMPAGNATO DALLE NOTE DEL COMPOSITORE ANDREJ GORICAR.

SABATO 9 OTTOBRE CASANOVA DI VOLKOFF, CON IL DIVO IVAN MOSJOUKINE,
NEL RESTAURO DELLA CINÉMATHÈQUE FRANÇAISE.
PRIMA MONDIALE PER LA PARTITURA DI GÜNTER BUCHWALD ESEGUITA DALL’ORCHESTRA. REPLICA IL 10 OTTOBRE.

IL FESTIVAL CONTINUA A VALORIZZARE IL RUOLO DELLE DONNE:
ACCANTO A DIVE CONSACRATE COME
MARLENE DIETRICH,
CONSTANCE TALMADGE, MYRNA LOY
E SOAVA GALLONE,
LA PRODUTTRICE E STELLA DI PUNTA DEL CINEMA DI WEIMAR
ELLEN RICHTER,
LE GRANDI
SCENEGGIATRICI AMERICANE E LE IRRIVERENTI “NASTY WOMEN”.

PROTAGONISTA DELLA PRIMA EDIZIONE DELLE GIORNATE, TORNA LA COMICITÀ DI MAX LINDER
CON IL SUO ULTIMO FILM 
RESTAURATO DALLA LOBSTER FILMS DI PARIGI.

COMPLETANO IL PROGRAMMA GLI ULTIMI RESTAURI E LE RISCOPERTE,
I FILM CON LA STAR AUSTRALIANA
SNOWY BAKER E RARITÀ DEL CINEMA COREANO.

Nate nel 1982, le Giornate del Cinema Muto, il cui pionieristico lavoro ha contribuito a riscrivere la storia dei primi trent’anni di cinema e ha reso Pordenone meta irrinunciabile per studiosi e appassionati di cinema muto di tutto il mondo, celebrano quest’anno la 40a edizione, in programma al Teatro Comunale Giuseppe Verdi, dal 2 al 9 ottobre 2021. Una selezione di film e appuntamenti live sarà anche on line.

GLI EVENTI MUSICALI

Per la tradizionale serata di pre-apertura, venerdì 1° ottobre al Teatro Zancanaro di Sacile, che ha ospitato in passato otto edizioni del festival, in occasione del settecentenario dantesco è in programma un omaggio cine-musicale al Poeta, il film di Guido Brignone, con Bartolomeo Pagano, Maciste all’inferno (1926), accompagnato dalle musiche di Teho Teardo e della Zerorchestra.

A inaugurare ufficialmente le Giornate, sabato 2 ottobre al Teatro Verdi, è Lady Windermere’s Fan (Il ventaglio di Lady Windermere, 1925), scintillante capolavoro di Ernst Lubitsch tratto dall’omonima commedia teatrale di Oscar Wilde sulla moralità e i costumi dell’alta società nella Londra di fine Ottocento. Presentato nel magnifico nuovo restauro che il Museum of Modern Art di New York ha realizzato a partire da una copia nitrato originale, il film è accompagnato, in linea con la sua natura cameristica, con la partitura per trio composta e diretta da Carl Davis.

Per lo spettacolare evento di chiusura di sabato 9 ottobre, Casanova (1927) di Alexandre Volkoff, con il grande attore russo Ivan Mosjoukine nei panni del grande avventuriero e libertino Giacomo Casanova, 52 musicisti dell’Orchestra San Marco di Pordenone eseguiranno in prima mondiale l’accompagnamento diretti da Günter Buchwald che ha composto la nuova partitura. Girato in parte a Venezia, le cui magiche architetture danno vita a scene di una bellezza mozzafiato, il film, presentato nel nuovo restauro digitale della Cinémathèque française, è una sontuosa rievocazione di un mondo scomparso alla fine del Settecento. Si replica domenica 10 ottobre.

Più che mai all’insegna della sensualità anche l’evento musicale di metà settimana, realizzato in collaborazione con la Slovenska kinoteka. Il dramma ceco Erotikon (1929) di Gustav Machatý, pietra miliare del tardo periodo muto, con l’attrice slovena Ita Rina, sarà accompagnato con la partitura del compositore sloveno Andrej Goricar eseguita da sette musicisti.

ELLEN RICHTER

La valorizzazione del contributo delle donne alla storia del cinema è da sempre un punto fermo nei programmi delle Giornate. In questa edizione, la sesta con la direzione di Jay Weissberg, la principale retrospettiva è dedicata all’attrice e produttrice ebrea austriaca Ellen Richter (1891-1969), poliedrica star del cinema di Weimar popolarissima in molti Paesi, inclusa l’Italia. La maggior parte dei suoi film – oltre 70 lungometraggi, di cui la metà da lei stessa prodotti – è purtroppo andata perduta e oggi il suo nome è quasi dimenticato, ma grazie alle ricerche degli studiosi Oliver Hanley e Philipp Stiasny alcune gemme sono state ritrovate negli archivi di Germania, Russia, Paesi Bassi e Francia. Oltre a riscoprire, nei ruoli più diversi, le straordinarie doti di attrice di Ellen Richter, la rassegna ne svela l’energica personalità anche come produttrice. La sua casa di produzione, fondata insieme al marito, lo sceneggiatore e regista Willi Wolff, si specializzò in film d’avventura girati in location esotiche particolarmente suggestive. Non fu il passaggio al sonoro a condizionare la luminosa carriera di Ellen Richter, che avendo una formazione teatrale non risentì del cambiamento, ma l’ascesa di Hitler e l’antisemitismo che costrinse la coppia a fuggire dalla Germania.

Tra i film presentati, Lola Montez, die Tänzerin des Königs (1922), in cui Richter interpreta l’accattivante cortigiana; Die Frau mit den Millionen (1922-23), un film d’avventura orientalista in tre parti scoperto al Gosfilmofond di Mosca; e la deliziosa commedia sexy Moral (1928). Nel programma è incluso Der Juxbaron (1926/27), un film da lei prodotto ma non interpretato, in cui compare invece una giovane Marlene Dietrich.

LE SCENEGGIATRICI AMERICANE

Quale riconoscimento dell’immenso contributo e del ruolo fondamentale che le donne hanno avuto nella formazione dell’industria cinematografica d’oltreoceano, si inaugura quest’anno una rassegna biennale dedicata alle sceneggiatrici americane, dominatrici assolute nel campo che espressero il loro multiforme talento non solo in film romantici e di famiglia ma in ogni altro genere, dai western ai film di guerra, dai gialli ai drammi polizieschi.

Fra le personalità celebrate in questa prima parte emerge una delle più famose scrittrici americane del XX secolo, Anita Loos, figura chiave della Jazz Age. Oggi è meglio conosciuta come l’autrice di Gentlemen Prefer Blondes (I signori preferiscono le bionde), da cui fu tratto il film di Howard Hawks con Marilyn Monroe e Jane Russell, ma la sua fama era inizialmente legata alla scrittura di film di successo con le star Douglas Fairbanks e Constance Talmadge. Di queste collaborazioni si vedranno due importanti esempi: Nel mondo dei miliardi (American Aristocracy) (1916) con Fairbanks, e A Temperamental Wife (1919) con la Talmadge, rarissima commedia appositamente restaurata per questa occasione dalla Library of Congress di Washington.

Fa parte della retrospettiva anche anche Paradiso folle (Fool’s Paradise, 1921) di Cecil B. DeMille, scritto da Sada Cowan e Beulah Marie Dix, tratto molto liberamente da un racconto di Leonard Merrick. Ottimo esempio di come il desiderio di spettacolarità di DeMille sia stato alimentato dalla grandiosa immaginazione delle sceneggiatrici, il film stupisce per l’audacia con cui si passa da emozionanti scene di western ambientate nel selvaggio Yukon a sequenze strabilianti che ricreano la vita alla corte reale del Siam.

Dorothy Yost è famosa per i film di Fred Astaire e Ginger Rogers ma il suo primo vero successo come sceneggiatrice fu con Galoppo di gloria (Kentucky Pride) (1925) diretto da John Ford, che viene presentato nel recente restauro – una prima internazionale – del Museum of Modern Art. Si tratta di un dramma ambientato nel mondo dell’equitazione raccontato dal punto di vista dei cavalli. Il cast animale include alcuni dei più famosi cavalli da corsa dell’epoca, in particolare Man o’ War, la cui fama e le cui vittorie gli hanno guadagnato, nel 1999, il titolo di più grande cavallo da corsa del XX secolo.

IL RITORNO DELLE NASTY WOMEN

Sul fronte femminile si segnala anche il ritorno alle Giornate, dopo la prima serie nel 2017 e la seconda nel 2019, delle “Nasty Women”, l’allegra banda di comiche anarchiche che si ribellano alle convenzioni e ai ruoli di genere. Sempre a cura di Maggie Hennefeld e Laura Horak, la nuova serie comprende soprattutto cortometraggi francesi e americani dal 1899 al 1914 che vedono protagoniste, fra le altre, le beniamine del pubblico Rosalie (Sarah Duhamel) e Cunégonde (Little Chrysia). Si aggiunge il lungometraggio Phil-for-Short, con Evelyn Greeley nei panni di una maschietta che si rifiuta di conformarsi alle aspettative degli uomini della sua vita. A scrivere questa deliziosa commedia fu Clara Beranger, presente con Miss Lulu Bett anche nella sezione dedicata alle sceneggiatrici americane.

RARITÀ DALLA COREA

Ben prima dell’exploit di Bong Joon-ho con Parasite nel 2019, un folto gruppo di registi sudcoreani capeggiati da Kim Ki-duk ha conquistato l’attenzione dei maggiori festival internazionali. Della storia del cinema coreano però si conosce pochissimo anche perché ben poco è sopravvissuto. Grazie a Sungji Oh del Korean Film Archive di Seoul e al direttore del Filmmuseum di Monaco, Stefan Drössler, le Giornate offrono la rara occasione – probabilmente la prima fuori dai confini nazionali – di scoprire alcuni preziosi film muti coreani arrivati fino a noi.

Fra le altre proposte di questa 40a edizione, i film australiani con l’atletica star di caratura mondiale Snowy Baker e l’italiano All’ombra d’un trono di Carmine Gallone, con la diva Soava Gallone, che anticipa la retrospettiva “Ruritania” (fissata per il 2022). Sorprese arriveranno dai ritrovamenti e i nuovi restauri che gli archivi cinematografici nazionali e internazionali presenteranno a Pordenone. Utilizzando copie provenienti da varie cineteche, la Lobster Films di Parigi ha restaurato l’ultimo film di Max Linder, Il domatore dell’amore (Max, der Zirkuskönig / Le Roi du cirque, 1924): vederlo a Pordenone sarà un emozionante ritorno alle origini del festival, la cui avventura iniziava nel 1982 proprio con una retrospettiva dedicata al grande comico francese.

 

Le Giornate del Cinema Muto sono realizzate grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema, del Comune di Pordenone, della Camera di Commercio Pordenone-Udine e della Fondazione Friuli.

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