WHERE LIGHTS ARE LOW

WHERE LIGHTS ARE LOW (US 1921)
(Dziu Dzicu (Gdje svijeće tmurno gore…); Il principe T’Su)
Regia di Colin Campbell
Musica di Philip Carli

A precedere, la commedia da un rullo TOODLES, TOM AND TROUBLE (Thanhouser Film Co., US 1915)

Where Lights Are Low (1921) è tratto da un racconto di Lloyd Osbourne, figliastro di Robert Louis Stevenson, che fu pubblicato su Metropolitan Magazine nell’aprile 1920. Un principe cinese, Tsu Wong Shih (Sessue Hayakawa), innamorato della figlia di un giardiniere, si reca in America per frequentare l’università. In seguito ritrova l’amata, messa all’asta come prostituta nella Chinatown di San Francisco, e si batte contro i gangster per salvarla.
Where Lights Are Low (recensito anche con il titolo di When Lights Are Low) è il ventesimo film realizzato dalla casa di produzione dello stesso Hayakawa. La Haworth Pictures Corporation, fondata nel 1918, fu ribattezzata Hayakawa Feature Play Company all’inizio del 1921. Nonostante il nuovo nome, le decisioni relative alla produzione passarono da Hayakawa alla società di distribuzione Robertson-Cole. La Haworth era già stata assorbita dalla Robertson-Cole quando, il 28 marzo 1920, Hayakawa firmò con essa un nuovo contratto quadriennale e nel 1921 il processo era ormai praticamente completo. In effetti, il nome “Hayakawa Feature Play Company” non compare negli annunci pubblicitari di Where Lights Are Low che si trovano sulla stampa specializzata. Vi si legge soltanto: “Prodotto da R-C [Robertson-Cole] Pictures”.
Harry F. Robertson, nato in Inghilterra, e Rufus Sidman Cole, americano, fondarono nel 1918 la Robertson-Cole, una ditta di import-export in cui il cinema aveva inizialmente un’importanza marginale rispetto alle automobili e al tè. Nel maggio del 1920 la Robertson-Cole pubblicò un annuncio a più pagine dedicato alla propria serie “Super-Special”, in cui figuravano anche i film con protagonista Hayakawa: “La Robertson-Cole garantisce che queste pellicole non saranno distribuite se non avranno superato il test che le qualifica come ‘Speciali’. La Robertson-Cole è in grado di fare una tale affermazione poiché i contratti che stipula con i produttori le consentono di rifiutare un film finché non abbia raggiunto i più elevati standard di eccellenza.” La Robertson-Cole si riservò il diritto di prendere la decisione finale in merito al contenuto dei film che avrebbe distribuito; nel 1921 avviò una produzione razionalizzata e standardizzata diventando, secondo le sue stesse parole, “la maggiore tra le case di produzione e distribuzione indipendenti”.
Le intenzioni iniziali di Hayakawa erano di produrre film che mediassero attentamente tra l’immagine esotica del Giappone e quella autentica così da soddisfare sia il suo status di divo americanizzato sia la sua identità nazionale giapponese. Ma col nuovo contratto egli dovette aderire alla strategia della Robertson-Cole, tesa a standardizzare i film della sua star per conformarli alla visione orientalista dell’Asia predominante tra i suoi fan, incluso il tema dell’amore interetnico (in Where Lights Are Low l’attrice occidentale Gloria Payton interpreta l’eroina cinese). Il risultato non fu del tutto soddisfacente. Il New York Times criticò lo standard qualitativo del film: “Rimane un melodramma cinematografico, il che dispiace perché Hayakawa merita qualcosa di più autentico. A quanto pare, tuttavia, lui stesso o i suoi manager sono persuasi che il pubblico chieda storie come questa, e quindi continuano a sfornarne … La vicenda si riduce a una lotta tra l’eroe e il cattivo per la conquista dell’eroina, con la vittoria del primo sicura sin dall’inizio.”
Oltre alla trama, neppure l’ambientazione nella Chinatown di San Francisco era convincente, benché si ispirasse alle fotografie della vecchia Chinatown realizzate a fine Ottocento da Arnold Genthe. Il settimanale inglese Kinematograph Weekly osservò che come quasi tutte le pellicole ambientate a Chinatown, neanche questa riusciva a convincere lo spettatore che si trattava di “una rappresentazione della vita reale di quel quartiere”. Questa critica era in parte motivata dal fatto che l’identità di Hayakawa come attore rimaneva strettamente legata alla sua matrice giapponese, anche quando interpretava personaggi di altra nazionalità. Secondo il critico di Picturegoer, “Sessue Hayakawa si è specializzato quest’anno in storie cinesi, benché egli sembri sempre quel giapponese che è”. Nello stesso anno Colin Campbell diresse altri due film in cui Hayakawa interpretava personaggi cinesi, The First Born (preservato al BFI) e The Swamp (preservato al Gosfilmofond).
In Giappone, tuttavia, i giovani critici, desiderosi di modernizzare la produzione cinematografica nazionale differenziandola dalle antiche tradizioni teatrali, appoggiarono gli sforzi di Hayakawa. Ai loro occhi i suoi film erano preziosi perché impiegavano tecniche autenticamente cinematografiche, comprensibili per gli spettatori stranieri. Iwao Mori, che in seguito sarebbe diventato produttore presso la Toho, apprezzò vivamente Where Lights Are Low in quanto offriva un ritratto genuino della “mentalità orientale”. Mori definì addirittura Hayakawa “un diplomatico non ufficiale” e insistette che “come nazione abbiamo la responsabilità di sostenerlo”. Un film giapponese oggi perduto, Reiko no chimata ni (1922), diretto da Kiyomatsu Hosoyama, avrebbe imitato Where Lights Are Low nell’abile coreografia del climax, con il montaggio incrociato del duello tra l’eroe e il cattivo e la corsa della polizia attraverso le nebbie di San Francisco. I critici apprezzarono Reiko no chimata ni quale opera innovativa rispetto al convenzionale stile teatrale della cinematografia giapponese.
L’attore giapponese Togo Yamamoto è notevole nella parte del cattivo, il capobanda della malavita cinese Chang Bong. Egli ritornò in patria nel 1925 e lavorò con registi come Yasujiro Ozu e Hiroshi Shimizu.

Daisuke Miyao

WHERE LIGHTS ARE LOW (US 1921)
(Dziu Dzicu (Gdje svijeće tmurno gore…); Il principe T’Su)
regia/dir: Colin Campbell.
scen, adapt: Jack Cunningham, dal racconto di/based on the short story by Lloyd Osbourne, “East is East” (Metropolitan Magazine, 04.1920).
photog: Frank D. Williams.
cast: Sessue Hayakawa (T’Su Wong [ShihTsu Ya Woug]), Togo Yamamoto (Chang Bong Lo), Goro Kino (Tuang Fang), Gloria Payton (Quan Yin [Owan Yin]), Kiyosho Satow (Lang See Bow), Misao Seki (Chung Wo Ho Kee), Toyo Fujita (Wung), Jay Eaton (“Spud” Malone [Jack Malone]), Harold Holland (Sergeant McConigle), Louise Emmons (vecchia megera/old crone).
prod: Hayakawa Feature Play Co.
dist: R-C Pictures Corporation.
première: 31.07.1921 (Captiol Theatre, New York City).
uscita/rel: 04.09.1921 (orig. l: 5,810 ft.).
copia/copy: streaming digital file, 68′ (da/from 35mm, nitr. pos.); did./titles: HRV.
fonte/source: National Film Archive of Japan, Tokyo.

Film restaurato digitalmente a partire da un nitrato positivo 35mm preservato dalla Jugoslovenska kinoteka di Belgrado. / Film digitally restored from the 35mm nitrate print preserved by the Jugoslovenska kinoteka, Beograd.

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