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THE SCARECROW

THE SCARECROW
Buster Keaton, Eddie Cline (US 1920)

Nel marzo 1917 Buster Keaton visitò per pura curiosità lo studio cinematografico di Roscoe Arbuckle, e vi rimase per quasi tre anni. Gettando alle ortiche una promettente carriera nel vaudeville, accettò uno stipendio di 40 dollari alla settimana per lavorare nel cinema, imparare il mestiere e, con il tempo, diventare il partner creativo di Arbuckle nella produzione di una trionfale serie di cortometraggi comici.
Nel 1920, però, Arbuckle passò a recitare nei lungometraggi della Paramount. Il produttore della coppia, Joseph M. Schenck, fondò allora una nuova società e sistemò Keaton in uno studio tutto per lui: l’antico Lone Star Studio di Chaplin, ove questi aveva realizzato la suprema serie di produzoni Mutual. Keaton non rimase soddisfatto del proprio primo film, The High Sign, e lo mise da parte per sei mesi. Dopo un’interruzione necessaria per far fronte all’impegno di recitare in un lungometraggio della Metro, The Saphead, fece ritorno per girare in successione il capolavoro senza tempo One Week e una delle sue comiche più cupe e violente, Convict 99.
The Scarecrow, che è il film successivo, si riallaccia in qualche modo ai precedenti due rulli di Arbuckle: è suddiviso infatti in due episodi pressoché indipendenti. Il primo ci presenta una delle prime case meccanizzate di Keaton, che Buster condivide con il corpulento Joe Roberts, e che si burla dell’automazione fordista e dell’edilizia postbellica, tesa a economizzare gli spazi. “Tutte le stanze di questa casa stanno in una stanza sola”: il grammofono si converte in un fornello a gas; un sistema di fili e carrucole eroga alimenti dalla ghiacciaia e condimenti dal soffitto; un trenino corre sul tavolo trasportando i panini e il burro. Dopo il pasto le stoviglie spariscono e il ripiano del tavolo viene appeso alla parete, rivelando sul lato di sotto una scritta (“Cos’è una casa senza una mamma”). La vasca da bagno si rovescia su un lato e si trasforma in un divano, mentre l’acqua si svuota nella pozzanghera delle papere attraverso un’apertura nel legno. Il letto viene tirato su e convertito in un organo.
Nella seconda metà Buster e Joe escono di casa per dirigersi al villaggio, ove rivaleggiano aspramente contendendosi le attenzioni della figlia del fattore; Buster fugge da un cane (è Luke, il bull terrier di Arbuckle, in una partecipazione speciale) che ha la schiuma alla bocca perché ha trafugato una torta alla panna. Avendo perso gli abiti per colpa di una trebbiatrice, Buster è costretto a rubare quelli dello spaventapasseri che dà il titolo al film, prendendone poi il posto. L’inseguimento finale, a cavallo, in moto e persino nell’acqua, è incalzante e impeccabile. È possibile che nelle copie superstiti del film manchi la scena che avrebbe chiarito a quale nefando scopo Big Joe acquisti un paio di stampelle e articoli per il primo soccorso (che gli tornano comunque utili quando viene investito da un furgone).

David Robinson

 

La musica  Il cortometraggio del 1920 The Scarecrow (Lo spaventapasseri), diretto da Edward F. Cline e Buster Keaton, viene rimusicato dall’orchestra e dal coro della scuola secondaria “P. P. Pasolini” con brani originali, swing, blues che richiamano il periodo storico di realizzazione del film, ma anche trascrizioni di autori classici quali Pëtr Il’ič Čajkovskij e Dmitrij Šostakovič.
L’esordio, dopo un soffuso inizio di archi e fiati, ci porta nella casa monolocale dove vivono i due amici, rivali in amore. La prima colazione rappresenta la scena più divertente del film ed è caratterizzata da un rassicurante valzer ottocentesco.
Le acrobazie virtuosistiche del violino accompagnano l’inseguimento del cane che, dopo varie peripezie, farà amicizia con il protagonista Buster Keaton. Il furbo contadino, nella scena finale, riuscirà a scappare con la sua amata, dopo un’esilarante fuga. La scena è accompagnata dal canone vocale-strumentale in stile blues, con chitarra elettrica e batteria. Un crescendo  che si conclude con il travolgente matrimonio dei due innamorati.
Le musiche originali e le trascrizioni  sono composte da Patrizia Avon, maestro concertatore; maestro del coro: Laura Martin.

Patrizia Avon

regia/dir, scen: Buster Keaton, Eddie Cline.
photog: Elgin Lessley.
tech. dir: Fred Gabourie.
cast: Buster Keaton (bracciante/farm hand), Sybil Seely (la figlia del fattore/farmer’s daughter), Joe Roberts (bracciante/farm hand), Eddie Cline (camionista/truck driver?), Joe Keaton (fattore/farmer), Luke the Dog.
prod: Joseph M. Schenck, Comique Film Corporation, Inc.
dist: Metro Pictures.
copia/copy: DCP, 18′; did./titles: ENG.
fonte/source: Lobster Films, Paris.