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THE LAST OF THE HARGROVES

THE LAST OF THE HARGROVES
John H. Collins (US 1914)

Subito dopo What Could She Do? Collins realizzò The Last of the Hargroves, prima collaborazione con il drammaturgo della Louisiana Lee Arthur, ingaggiato dalla Edison poco prima dell’inizio delle riprese (i due lavorarono insieme per quattro film). L’argomento è la vendetta rusticana, tema molto caro all’America del periodo, nonché fonte di innumerevoli film e soggetti teatrali; in questo caso non c’è molta differenza fra la trama escogitata da Arthur e altre variazioni sul celebre tema della guerra fra gli Hatfield e i McCoy, svoltasi dal 1863 al 1891 (vale la pena di segnalare che l’attrice Gertrude McCoy non aveva alcuna parentela con la famiglia del Kentucky oggetto della vicenda).
The Last of the Hargroves è in sostanza un puro e semplice melodramma, in tutto e per tutto simile alle storie messe in scena dalle compagnie teatrali di provincia in quel periodo. La rivalità fra i Buckner e gli Hargrove inizia in maniera alquanto banale con l’uccisione di un animale, e si fa sempre più accesa con il passare del tempo. Passano quindici anni. Ben Buckner (Robert Conness), educato in città allo scopo di proteggerlo dalla mortale faida, torna alle sue radici rurali e si innamora di Virginia (McCoy), selvaggia fanciulla della foresta. Naturalmente i due non sanno i rispettivi cognomi, ma quando Virginia scopre che lui è un Buckner, lei ricorda le parole della madre morente (Helen Strickland) e del suo giuramento di vendetta nei riguardi della famiglia rivale. L’implacabile Lige (Frank McGlynn), cugino di Virginia, la spinge a colpire Ben con un colpo d’arma da fuoco; per fortuna la ferita è leggera, e un pastore giunge in tempo per unire a nozze la coppia contrita.
Il Moving Picture World del 12 dicembre 1914 scrisse che “gli esterni in montagna e gli interni delle accoglienti capanne sono molto credibili”, il che non è proprio un gran complimento, e a dire il vero The Last of the Hargroves non sta alla pari con gli altri film di Collins di quel periodo (come ad esempio The Man in the Dark, uscito il mese prima e presentato alle Giornate nel 2016). Va comunque segnalata la consueta sapienza compositiva del regista, e la sua abilità nel posizionare gli attori nella scena al fine di imprimere un certo dinamismo a un racconto che è tutto sommato di ben scarso interesse.
Robert Conness e sua moglie Helen Strickland (spesso accreditata come “signora Conness”) erano molto attivi nel vaudeville, al cinema, e a Broadway, sulle cui scene apparvero insieme fino agli anni Trenta. Il più importante ruolo di lui è forse quello nella celebre pièce di Maxwell Anderson, Elizabeth the Queen, con Lynn Fontanne e Alfred Lunt.

Jay Weissberg

regia/dir: John H. Collins.
scen: Lee Arthur.
cast: Gertrude McCoy (Virginia Hargrove), Robert Conness (Ben Buckner [figlio/son]/Dan Buckner [padre/father]), Helen Strickland (Mrs. Hargrove), Frank McGlynn (Lige Hargrove, un cugino/a cousin), Emily Lorraine (la moglie di Dan/Dan Buckner’s wife), William West (nonno/Grandfather Buckner), Morgan Thorpe (Jed Hargrove, il padre di Virginia/Virginia’s father), Margaret O’Meara (la piccola/young Virginia Hargrove), Wadsworth Harris (an Eastern hunter).
prod: Edison.
uscita/rel: 28.11.1914.
copia/copy: DCP, 12’40”, bn/b&w, col. (da/from 35mm: imbibito/tinted); did./titles: ENG.
fonte/source: Museum of Modern Art, New York.

Restauro effettuato nel 2018 da/Preserved 2018 by The Museum of Modern Art, con il sostegno di/with support from The Celeste Bartos Fund for Film Preservation.

Scansione a 4k di un master fine grain 35mm ricavato dal negativo originale. Molte didascalie mancanti sono state rifatte digitalmente a partire da un copione presente nel fondo Edison del MoMA. / Scanned at 4K from a 35mm fine grain master printed from the original negative. Most of the intertitles were missing and had to be digitally recreated using text from a script in MoMA’s Edison files.