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THE CHILD THOU GAVEST ME

THE CHILD THOU GAVEST ME
(Suo figlio)
John M. Stahl (US 1921)

Il soggetto di The Child Thou Gavest Me è attribuito a Perry Vekroff, che nel secondo decennio del secolo scorso fu regista di film drammatici ambientati nell’alta società e forse influì sulla decisione di Stahl di affidare a Barbara Castleton il ruolo di protagonista femminile: ella era stata diretta da Vekroff in What Love Forgives (World, 1919). William Desmond, uno dei due principali interpreti maschili, aveva già lavorato con Stahl in Her Code of Honor. Ma più importante per Stahl fu l’altra presenza maschile del film, il grande Lewis Stone. I due avrebbero realizzato insieme altri cinque film: The Dangerous Age, Why Men Leave Home, Husbands and Lovers, Fine Clothes, e Strictly Dishonorable.
Questo film – che si presenta come una variante del melodramma materno – è forse meno sensazionale di Sowing the Wind, ma la contorta trama si basa ugualmente su incontri casuali e agnizioni multiple, una delle quali ritardata in maniera inverosimile. La struttura degli episodi non è definita in maniera impeccabile: la vicenda si spezza in due metà che non si articolano ulteriormente in maniera fluida. Norma Huntley (Castleton), innamorata di un uomo sposato, Tom Marshall (Desmond), si è adattata, su insistenza della propria madre, a sposare Edward Berkeley (Stone). Sempre spinta dalla madre, ha taciuto al futuro marito di aver avuto un figlio illegittimo, che peraltro crede morto alla nascita. Grazie a una serie di circostanze fortuite il bambino si presenta a casa di lei nel giorno del matrimonio. Come tipicamente avviene nei melodrammi materni, l’agnizione tra madre e figlio è immediata e non ha bisogno di troppe spiegazioni. Allorché i due si trovano insieme, subito dopo la cerimonia, Norma riconosce il bambino a prima vista. Edward accetta di prendersi cura di lui e propone di diffondere la spiegazione che sia stato adottato; afferma però chiaramente di non voler avere più rapporti con la moglie, né sentimentali né sessuali, e minaccia anzi di cercare e uccidere il padre del ragazzo. Rifiuta di ascoltare le spiegazioni di Norma (con il risultato che per il momento restiamo all’oscuro anche noi) e la rimprovera aspramente per le sue mendaci pretese di purezza e rispettabilità.
La seconda metà della vicenda si svolge qualche tempo dopo, nella casa di campagna di Edward. Inizia con i comici giochi tra Bobby (il figlioletto di Norma ) e il suo cane, e prosegue con i vani tentativi del bambino di allacciare un rapporto con Edward, che egli crede essere suo padre. Intanto Edward, il quale invece sospetta che il padre sia Tom, invita quest’ultimo a restare per il fine settimana, e ne spia di nascosto i rapporti con Norma. Questa parte del film è strutturata e messa in scena con grande maestria; i personaggi sono spesso ripresi in campo lungo. Edward tratta freddamente Bobby, e nel frattempo osserva a distanza Norma e Tom, nel riflesso di uno specchio. Mentre Edward e Norma litigano per lo scarso affetto che egli dimostra nei confronti del piccolo, è Tom, questa volta, a osservarli da fuori scena. La stessa sera, più tardi, Edward osserva nuovamente Norma e Tom, soli insieme, e attua la sua minaccia, sparando a Tom. Viene chiamato un medico; l’esito è incerto. Dal successivo confronto tra marito e moglie emerge chiaramente che il padre del ragazzo è in realtà Edward.
La stampa specializzata non fu entusiasta della trama. Camera! osservò che “questa complicatissima vicenda è troppo fitta di coincidenze per convincere i più scettici…” Moving Picture World fece discretamente notare che la ritardata agnizione tra Norma e Edward era improbabile. I recensori apprezzarono però Richard Headrick (1917-2001) nel ruolo di Bobby. Camera! scrisse: “Il piccolo Richard Headrick, che figura nel ruolo del titolo, è il maggior pregio del film. Il fatto che la sua parte, quella di Bobby, sia stata spudoratamente gonfiata, è in realtà un’ottima cosa, dal momento che si tratta dell’unico elemento divertente, vivace e indovinato di tutta l’opera”. La medesima recensione sottolineava la difficoltà del ruolo assegnato a Lewis Stone, che interpreta il ruolo di un uomo sgradevole e “quasi violento”. Tra gli aspetti più interessanti del film si possono forse annoverare gli sforzi di Stahl e Stone per dare un senso a questo personaggio, da cui dipende in gran parte lo scioglimento della trama. Retrospettivamente, è chiaro che Stahl ne fu così impressionato da cercare lo stesso attore per molti altri ruoli.

Lea Jacobs

regia/dir: John M. Stahl.
scen: Chester Roberts.
sogg/story: Perry N. Vekroff.
photog: Ernest G. Palmer.
mont/ed: Madge Tyrone.
cast: Barbara Castleton (Norma Huntley), Adele Farrington (sua madre/her mother), Winter Hall (suo padre/her father), Lewis Stone (Edward Berkeley), William Desmond (Tom Marshall), Richard Headrick (Bobby), Mary Forbes (governante/governess), Helen Howard, Mayre Hall (pettegole/gossiping girls), Ruby McCoy (Irma).
prod: John M. Stahl Productions, pres. Louis B. Mayer.
dist: Associated First National Pictures.
uscita/rel: c. 20.08.1921.
copia/copy: 35mm, 5967 ft. (orig. 6091 ft.), 72′ (22 fps); did./titles: ENG.
fonte/source: Library of Congress Packard Center for Audio-Visual Conservation, Culpeper, VA.