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IN OLD KENTUCKY

IN OLD KENTUCKY
(Ritorno alla vita)
John M. Stahl (US 1927)

Nel 1927 Stahl lasciò la Metro-Goldwyn-Mayer per assumere un ruolo dirigenziale nella società indipendente Tiffany Pictures, ribattezzata Tiffany-Stahl Productions; lavorando da produttore nella nuova compagnia, abbandonò la regia per tre anni. Il suo ultimo film per la M-G-M, In Old Kentucky, è quindi anche l’ultimo film muto da lui diretto. Sembra questo un progetto insolito per Stahl, uno scostamento rispetto alle commedie leggere e ai melodrammi imperniati su personaggi femminili che lo avevano reso famoso negli anni Venti. La fonte è un dramma teatrale di Charles T. Dazey (risalente al 1893) che è impossibile non definire un cavallo di battaglia, sia per l’argomento equestre sia per la frequenza con cui fu rappresentato nel corso dei decenni, sul palcoscenico come sullo schermo (Louis B. Mayer ne aveva già prodotto nel 1919 un adattamento diretto da Marshall Neilan, e una versione successiva del 1935 sarebbe stata interpretata da Will Rogers). Questi film sono tutti assai diversi l’uno dall’altro, e tutti si prendono grandi libertà con la fonte teatrale: la versione di Stahl, adattata da A.P. Younger, è incentrata sugli anni successivi alla prima guerra mondiale, e culmina nella corsa ippica del Kentucky Derby, che riesce contemporaneamente a risollevare le sorti di una famiglia di allevatori di cavalli andata in rovina, e a sanare la psiche, devastata dalla guerra, del figlio ed erede della famiglia, interpretato da un attore tragicamente travagliato come James Murray.
Nato nel Bronx, Murray era, si narra, una sconosciuta scomparsa quando il regista King Vidor lo scoprì e gli affidò il ruolo di protagonista in The Crowd (1928); quest’interpretazione gli recò l’immortalità, ma induce inevitabilmente a osservare che il suo triste destino personale ha ripercorso la cupa parabola descritta dalla trama del film. La sua prestazione in The Crowd fu assai ammirata e gli procurò altri ruoli da protagonista, ma un problema di alcolismo, apparentemente legato alla profonda insicurezza, distrusse ben presto la sua carriera; preda dell’alcol e della miseria, Murray annegò nel 1936, forse in un incidente, forse suicida (per una triste coincidenza, lo sceneggiatore A.P. Younger si tolse la vita nel 1931). Se il resoconto della scoperta di Murray corrisponde a verità, se ne dovrebbe dedurre che In Old Kentucky sia stato realizzato dopo la pellicola di Vidor, anche se uscì prima. Benché questo film non raggiunga il livello di The Crowd, anche il personaggio di Jimmy Brierly si basa sulla rude intensità emotiva di Murray e ne prefigura la personalità autodistruttiva. Prima di partire per la guerra Jimmy è un ragazzo spensierato e solare; quando ritorna è un giocatore d’azzardo, un bevitore dissoluto sprezzante e aggressivo con tutte le persone che ama.
Che questa trasformazione sia la conseguenza di un trauma da combattimento (“psicosi traumatica da bombardamento” secondo il termine introdotto nella prima guerra mondiale) non viene mai detto esplicitamente, ma emerge con forza dall’interpretazione di Murray, pregna di un odio per se stesso sepolto sotto una nebbiosa coltre di farmaci autosomministrati. La circostanza è confermata dal legame narrativo che si instaura fra Jimmy e Queen Bess, fortissimo cavallo da corsa che il patriarca dei Brierly ha offerto come contributo allo sforzo bellico; i due si incontrano tra la pioggia e il fango, nella buia atmosfera delle trincee, e molto più tardi Queen Bess, malconcia e ricoperta di cicatrici, è recuperata dai Brierly (ora caduti in povertà) che la iscrivono al Kentucky Derby. Non sorprende che, all’uscita del film, questa trama sia stata accolta con risate di scherno: la recensione di Variety fu così ostile (“una vicenda di stupidità inconcepibile, narrata con una tecnica da asilo infantile”) che la M-G-M insistette per ottenere una seconda recensione, con risultati solo leggermente più favorevoli. Anche le recensioni più lusinghiere diedero generalmente per scontato il livello ridicolo della trama, sottolineando che il film aveva avuto successo nonostante tale handicap.
Un altro aspetto del film suscitò attenzione all’epoca e rimane interessante ancor oggi: il notevole spazio accordato agli attori afro-americani Lincoln Perry, meglio noto con il nome d’arte di Stepin Fetchit, nel ruolo di Highpockets il buono a nulla, e Carolynne Snowden in quello della sua tollerante fidanzata, Lily May, che lavora come domestica. Questi personaggi neri sono utilizzati sostanzialmente come intermezzo comico, in termini probabilmente offensivi per gli spettatori moderni, ma rispetto agli standard spesso infimi di tali ruoli sono presentati con simpatia e hanno lo spazio per interpretazioni che, almeno a tratti, hanno un sapore naturale e commovente. I primi piani di Carolynne sono così singolarmente intensi che il suo costante ruolo di bersaglio delle risate dei bianchi risulta ancor più crudele (ella divenne un volto noto, e avrebbe interpretato numerose parti secondarie, soprattutto di cantante o ballerina, in film di successo come A Day at the Races, Murder at the Vanities, e Roman Scandals), mentre il sempre controverso Perry disegna un personaggio di astuto briccone, piuttosto che l’esagerata caricatura del tonto lento di comprendonio, che lo avrebbe reso famoso successivamente. Questo film segnò la svolta della sua carriera, e Stahl lo scelse per altre tre produzioni alla Tiffany-Stahl. Fu anche avanzata l’idea che il regista potesse dirigere Perry e Snowden in un film con un cast composto esclusivamente di attori neri; la proposta non ebbe seguito, ma l’interesse di Stahl per i personaggi afro-americani sarebbe riemerso, con sfumature più ricche, in Imitation of Life (1934).

Imogen Sara Smith

regia/dir: John M. Stahl.
scen: A. P. Younger, Lew Lipton; dalla pièce di/based on the play by Charles T. Dazey (1893).
didascalie/titles: Marian Ainslee, Ruth Cummings.
photog: Maximilian Fabian.
mont/edit: Basil Wrangell, Margaret Booth.
scg/des: Cedric Gibbons, Ernest [Ernst] Fegté.
cost: Gilbert Clark.
asst dir: David Friedman.
cast: James Murray (Jimmy Brierly), Helene Costello (Nancy Holden), Wesley Barry (“Skippy” Lowry), Dorothy Cumming (Mrs. Brierly), Edward Martindel (Mr. Brierly), Harvey Clark (Dan Lowry), Stepin Fetchit [Lincoln Perry] (Highpockets), Carolynne Snowden (Lily May), Nick Cogley (Uncle Bible), [Sidney Bracy], Jiggs the dog.
prod: Metro-Goldwyn-Mayer Pictures.
dist: M-G-M.
uscita/rel: 29.10.1927.
copia/copy: 35mm, 6154 ft. (orig. 6646 ft.), 78′ (21 fps); did./titles: ENG.
fonte/source: Library of Congress Packard Center for Audio-Visual Conservation, Culpeper, VA.