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DUNUNGEN

DUNUNGEN
[L’uccellino]
Ivan Hedqvist (SE 1919)

In una piccola cittadina svedese, Mauritz, figlio del sindaco, si innamora della figlia di un semplice fornaio, Anne-Marie, soprannominata “uccellino”. Nonostante le differenze di classe tra le due famiglie, viene annunciato il fidanzamento. Tra gli abitanti più altolocati, incapaci di guardare oltre il proprio snobismo, serpeggia però il malcontento, tanto da mettere in pericolo l’unione. I due giovani decidono di rifugiarsi presso il facoltoso zio di Mauritz, Teodor, il quale è mastro di una grande ferriera oltre che scapolo impenitente. Durante il soggiorno presso la villa dello zio, i sentimenti di Anne-Marie iniziano a cambiare: Mauritz la trascura in favore della sua fiamma di gioventù Elisabet, figlia di un vicino scudiero. L’arroganza del fidanzato diventa per Anne-Marie sempre più evidente, mentre cresce la simpatia tra lei e lo zio.
Dunungen fu il primo film prodotto dalla Svenska Bio dopo il cambio di filosofia aziendale del 1917 (meno pellicole ma più prestigiose) a non essere diretto da Victor Sjöström o Mauritz Stiller. Se la scelta di portare ancora una volta sullo schermo un’opera del premio Nobel Selma Lagerlöf rientra in pieno nelle nuove regole, quella di Ivan Hedqvist come regista appare sorprendente se si considera la sua scarsa esperienza cinematografica. Nell’estate del 1910 aveva preso parte come attore protagonista ad alcune produzioni Svenska Bio, ma dopo era rimasto fedele al teatro. Secondo una rivista per fan del 1918, Hedqvist si considerava un attore che, a differenza di alcuni colleghi, “non avrebbe abbandonato il teatro e la vocazione artistica in favore dei soldi del cinema”.
Se Hedqvist non era un veterano della regia, di certo conosceva bene l’opera letteraria alla base del film. Dunungen di Selma Lagerlöf fu pubblicato inizialmente come racconto nel 1894, ma la stessa autrice ne scrisse un adattamento per il palcoscenico che debuttò al Royal Dramatic Theatre di Stoccolma nel 1914 con Hedqvist nel ruolo dello zio Teodor – ruolo che sarebbe diventato il suo cavallo di battaglia e che avrebbe ripreso anche nella versione cinematografica. Se si confronta il film con le sue fonti letterarie, si vede quanto Hedqvist (e il suo sceneggiatore, non menzionato e tuttora sconosciuto) abbia mutuato dall’allestimento teatrale. Molte delle didascalie sono repliche esatte dei dialoghi della pièce; nel film inoltre troviamo diversi personaggi che erano stati aggiunti per il palcoscenico rispetto alla più concisa struttura del racconto.
Dunungen fu ben accolto dalla critica all’uscita e si rivelò un successo anche all’estero: le riviste di categoria svedesi riportano notizie della sua uscita trionfale in vari paesi, tra cui l’Inghilterra, la Francia e perfino le Indie Orientali Olandesi (l’attuale Indonesia), dove il film fu elogiato dalla commissione di censura. Hedqvist diresse poi altri tre film, tutti con Renée Björling come protagonista. Ma nel cinema egli lavorò soprattutto come attore, interpretando spesso – come nel caso di Dunungen e di Vem domer? (La prova del fuoco), il film di Sjöström del 1922 presentato alle Giornate dell’anno scorso – uomini maturi che si innamorano di donne molto più giovani.
Pur essendo un film delizioso, nonché uno dei titoli di maggior successo dell’età dell’oro svedese e un prestigioso adattamento di Lagerlöf, Dunungen è stato molto trascurato dalle storie del cinema e non è stato visto abbastanza. Purtroppo quella che ci rimane è una versione alquanto ridotta e parecchio diversa dall’originale. Dai documenti della censura risulta che in occasione della prima il film aveva una lunghezza di 2698 metri, poi però è stato ripetutamente rimontato e accorciato. La riedizione del 1945 era di soli 1960 metri. Il nuovo restauro ricostruisce le parti mancanti tramite cartelli con i testi originali, foto di scena e didascalie esplicative.
Il restauro  Nel 2018 lo Svenska Filminstitutet ha effettuato la scansione di un master acetato a grana fine con didascalie flash ricavato da una versione ridotta del negativo originale (ora perduto) e di un frammento nitrato imbibito proveniente dalle collezioni dell’EYE Filmmuseum. A partire dai cartelli originali si sono realizzate didascalie della lunghezza giusta e l’imbibizione è stata ricreata grazie al frammento nitrato e ad altre fonti filmiche dello stesso periodo. Le sequenze mancanti sono state ricostruite.

Magnus Rosborn & Casper Tybjerg

regia/dir: Ivan Hedqvist.
scen: ?; dalla pièce del 1914 e dal racconto del 1894 di/based on the play (1914) and the short story (1894) by Selma Lagerlöf.
photog: J. Julius [Julius Jaenzon].
scg/des: Axel Esbensen.
cast: Renée Björling (Anne-Marie Ehinger, detta/called “Dunungen” [ “Downy”]), Ivan Hedqvist (Teodor Fristedt), Ragnar Widestedt (Mauritz Fristedt, il figlio del sindaco/the mayor’s son), Carl Browallius (fornaio/baker Ehinger), Anna Wahlbom (mamma/mother Ehinger), Ernst Öberg (il sindaco/Mayor Fristedt), Mia Gründer (la moglie del sindaco/the mayor’s wife), Axel Nilsson (il giardiniere/the gardener), Mia Backman (Frida, la governante/the housekeeper), Jenny Tschernichin-Larsson (la madre di Teodor/Teodor’s mother), Sonja Looft (Elisabet Vestling), Maggan Larsson (sua sorella/her sister), Bror Öbergson (Borgström), Bertil Wallroth (Kolmodin).
prod: AB Svenska Biografteatern.
uscita/rel: 01.12.1919.
copia/copy: DCP, 95′ (da/from 35mm, 2059 m. [orig. 2698 m.],  19 fps), col. (imbibito/tinted); did./titles: SWE.
fonte/source: Svenska Filminstitutet, Stockholm.