ASPETTANDO LE GIORNATE DEL CINEMA MUTO 2020

IN UN NUOVO SPAZIO ONLINE
I GRANDI EVENTI DELLE PASSATE EDIZIONI

Si chiama The Silent Stream ed è il nuovo spazio virtuale creato dalle Giornate del Cinema Muto di Pordenone per mandare in streaming alcuni grandi eventi che hanno segnato la storia del festival. Ovunque ci si trovi si potrà rievocare l’emozione provata in sala o assistere per la prima volta allo spettacolo con la garanzia della migliore qualità visiva e sonora che lo streaming può offrire, in attesa delle novità della 39a “limited edition”, che come annunciato sarà online dal 3 al 10 ottobre 2020.

A The Silent Stream si accede si accede dal sito del festival, che da alcune settimane ospita anche il blog La Gatta Muta; or, The Silent Cat, in cui il direttore Jay Weissberg invita alla riscoperta di episodi curiosi e personaggi dimenticati della storia del cinema.

Il primo evento in streaming gratuito, disponibile per tre mesi, fino al 12 ottobre, è il film con cui il 1° ottobre 2011 si inaugurava la 30a edizione delle Giornate: Novyi Vavilon (Nuova Babilonia, 1929) di Grigorij Kozintsev e Leonid Trauberg, pietra miliare dell’avanguardia russa con la partitura originale di Dmitrij Shostakovich nella versione “definitiva” curata dal Maestro Mark Fitz-Gerald ed eseguita dalla FVG Mitteleuropa Orchestra diretta dallo stesso Fitz-Gerald. Fu un evento memorabile e la Cineteca del Friuli decise di pubblicare un dvd, uscito l’anno seguente, ma per lo streaming è stata fatta una nuova digitalizzazione per ottenere una qualità visiva sensibilmente migliore.

Ambientato in Francia all’epoca dell’insurrezione della Comune di Parigi nel 1871, Nuova Babilonia è un grande affresco sociale e insieme il racconto della tormentata storia d’amore fra Louise, commessa nel negozio “La Nouvelle Babylone”, e il giovane soldato Jean (i due, travolti dagli eventi, si troveranno a combattere su fronti opposti). Grazie alla musica di Shostakovich, la sua prima vera partitura per il cinema e che rimane fra le più geniali e ambiziose, il film è soprattutto “un’inscindibile fusione di musica e immagini, un medium neo-operistico di insuperata efficacia e un vero unicum nel suo genere”, come scriveva David Robinson nel catalogo del festival.

La proposta di The Silent Stream si arricchirà progressivamente nelle prossime settimane. Il secondo titolo, già disponibile da inizio agosto è I promessi sposi (1922) di Mario Bonnard, evento della 37a edizione delle Giornate co-prodotto con Piano FVG, che su idea del presidente Davide Fregona e di Dory Deriu Frasson commissionò al compositore udinese Valter Sivilotti la partitura, eseguita con grande successo mercoledì 10 ottobre 2018 al Teatro Verdi dalla Nuova Orchestra da Camera “Ferruccio Busoni” di Trieste con la collaborazione dell’Accademia Naonis di Pordenone e la direzione del Maestro Massimo Belli. Da segnalare Lorenzo Cossi al pianoforte (premiato al concorso Piano FVG nel 2010). La versione digitale della copia restaurata fornita dalla Cineteca Italiana di Milano è la migliore attualmente disponibile.

Seguirà il dramma rurale scandinavo Morænen (1924) di A.W. Sandberg, una storia ambientata nelle fredde terre del nord e imperniata sull’oppressione patriarcale. Det Danske Filminstitut, la cineteca nazionale danese, portò il film a Pordenone nel 2017, dove l’accompagnamento con Stephen Horne al pianoforte e fisarmonica e Elizabeth-Jane Baldry all’arpa incantò il pubblico che tributò ai musicisti una standing ovation.

The Silent Stream resterà attivo anche dopo ottobre e continuerà a proporre eventi e altre immagini della storia del festival, segnando le tappe di avvicinamento all’importante traguardo della 40a edizione delle Giornate del Cinema Muto, da festeggiare nell’ottobre 2021 di nuovo tutti insieme al Teatro Verdi di Pordenone.

Credits:
1. Le Giornate del Cinema Muto 2011, serata inaugurale con NOVYI VAVILON (Nuova Babilonia, URSS 1929) di Grigorij Kozintzev e Leonid Trauberg. Fotografia di Paolo Jacob.
2.Yelena Kuzmina (Louise) in NOVYI VAVILON (Nuova Babilonia, URSS 1929) di Grigorij Kozintzev e Leonid Trauberg

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