THE STUDENT PRINCE IN OLD HEIDELBERG

THE STUDENT PRINCE IN OLD HEIDELBERG
(Old Heidelberg; GB: The Student Prince; Il principe studente) 
Ernst Lubitsch (US 1927)

Partitura: Carl Davis (Thames Television; Faber Music Ltd.)
Esecuzione dal vivo: Orchestra San Marco, Pordenone
Direttore: Mark Fitz-Gerald

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Pur essendo la Grande Guerra ormai finita, film antitedeschi come The Four Horsemen (I quattro cavalieri dell’Apocalisse) e Mare Nostrum vennero proibiti sia in Germania che in Austria. Il mercato dell’Europa centrale andava riconquistato. Presentando personaggi positivi con indosso uniformi tedesche, The Student Prince in Old Heidelberg proseguiva nella direzione indicata l’anno precedente da Flesh and the Devil (La carne e il diavolo).
Il film si basa sul romanzo Karl Heinrich (1899) di Wilhelm Meyer-Förster, che narra dell’impossibile amore tra un principe ereditario e la figlia di un locandiere. Nel 1901 l’autore ne trasse un’opera teatrale, Alt-Heidelberg, che fu rappresentata a New York nel 1903 con il titolo Old Heidelberg. Nel 1915 John Emerson realizzò una versione cinematografica del romanzo, interpretata da Wallace Reid e Dorothy Gish, con Erich von Stroheim nel ruolo del valletto Lutz. (Avendo Emerson adottato per il film il titolo dell’allestimento teatrale, insorse subito una controversia legale.) Nel 1923, in Germania, Hans Behrendt adattò per lo schermo il testo teatrale, con Paul Hartmann ed Eva May nei ruoli principali. Infine, un’operetta realizzata da Dorothy Donnelly e dal compositore Sigmund Romberg, The Student Prince, esordì a New York nel 1924 e rimase in cartellone per parecchi anni.
Alla M-G-M, la regia del film fu promessa a William Wellman, come ricompensa per aver curato il rifacimento di alcune scene di un film di Sternberg; ma poi Wellman fu licenziato, realizzò Wings (Ali) per la Paramount e divenne celebre. The Student Prince fu allora offerto a Erich von Stroheim. Ma questi, che ricordava ancora con amarezza quando nel 1925 Irving Thalberg lo aveva estromesso da The Merry Widow (La vedova allegra), se ne andò per girare The Wedding March (Sinfonia nuziale), un film che narra dell’impossibile amore tra un principe e la figlia di un bottegaio.
Nel 1926, Ernst Lubitsch, ancora sotto contratto con la Warner Bros., era in trattative con la Paramount. La M-G-M sperava di averlo in  prestito e poi trattenerlo definitivamente. I fratelli Warner gli offrirono un aumento di stipendio, ma Lubitsch firmò con la Paramount (perdendo  l’occasione di realizzare un film su cui aveva messo gli occhi, The Jazz Singer). Fu raggiunto un compromesso: la Paramount e la M-G-M avrebbero pagato un risarcimento alla Warner. Lubitsch avrebbe girato Old Heidelberg per la M-G-M, poi sarebbe passato alla Paramount.
Gli sfarzosi set e le imponenti scene di massa fecero sì che questo nuovo progetto diventasse il più dispendioso film muto della M-G-M dopo Ben-Hur (costò un milione e duecentomila dollari). Stando a quel che si dice, il reparto sceneggiature dello studio si era messo in contatto con Meyer-Förster nel 1925, ma alla fine furono acquisiti, pare, i diritti per l’operetta e il titolo del film, inizialmente annunciato come Old Heidelberg (il titolo di questa copia), dovette essere cambiato.
Dopo aver ingaggiato Hans Kraly, lo sceneggiatore di Lubitsch, la M-G-M, a quanto pare contro la volontà del regista, scelse per le parti principali due dei propri divi più noti: come principe ereditario, Ramon Novarro, che era stato il protagonista di Ben-Hur. Per il ruolo di Kathi, erano state prese in considerazione May McAvoy, Marceline Day e Fay Wray (quest’ultima fece invece The Wedding March). Fu Norma Shearer ad avere la parte, ma si rivelò una piantagrane, pur essendo la fidanzata di Irving Thalberg.
Secondo Sam Marx, story editor della M-G-M, Lubitsch riteneva che lei interpretasse la cameriera con troppa grandiosità. E alla fine lui, che era solitamente mite, perse la pazienza. “ ‘Mein Gott!’ gridò. ‘Posso far venire una cameriera della mensa capace di far meglio’.” La Shearer chiese allora di far venire Thalberg sul set. “Lubitsch si sedette tranquillamente sulla sedia del regista, tirando boccate dal sigaro spento, mentre tutti i presenti pregustavano ciò che sarebbe successo. E successe che Thalberg ascoltò la sua futura sposa, la sfiorò con un bacio e poi le disse, ‘Mia cara, sono sicuro che possiamo tutti imparare molto dal signor Lubitsch’.”
“Il vasto set all’aperto di Culver City assomiglia ora a un angolo della romantica Germania”, scrisse il giornalista tedesco Arnold Höllriegel dopo aver visitato il set. Per scrupolo di autenticità il costumista di Lubitsch aveva fatto arrivare 32 furgoni carichi di uniformi e attrezzature. Il montatore Andrew Marton ricorda che venne usato il teatro di posa più grande della M-G-M, con il set del castello di Heidelberg in falsa prospettiva. Le scene in esterni vennero girate nel Laurel Canyon, le cui querce ricordavano Heidelberg. Per simulare l’inverno cast e troupe staccarono le foglie dai rami.
Lubitsch, tuttavia, era insoddisfatto. Durante un viaggio in Europa filmò gli esterni del castello di Heidelberg. Ma nulla di questo materiale fu utilizzato perché arrivò dalla Germania quando il film era ormai praticamente completato. Essendo la M-G-M nota per i rifacimenti delle riprese, secondo fonti dell’epoca John M. Stahl avrebbe rigirato una cruciale scena d’amore durante l’assenza di Lubitsch. Ma non fu così secondo Marton, il montatore di Lubitsch, presente sul set in qualità di segretario di edizione: egli riferisce che fu lo stesso Lubitsch, scontento della scena, a rigirarla (sembra che in particolare fossero i fiori a incorrere  nella sua disapprovazione).
Oltre allo stile arguto e sofisticato per cui era famoso, Lubitsch introduce in questo film un tono più cupo (anche se Marton osserva che ogni allusione alle  “confraternite di schermidori” di Heidelberg era stata eliminata in quante estranea). La storia d’amore tra il principe e la contadinella acquista un significato più universale del semplice sacrificio compiuto per senso del dovere: ci ricorda che la passata felicità raramente può essere ritrovata. Una rivista di categoria pronosticò che il film sarebbe diventato “uno dei più importanti ambasciatori dell’America in tempo di pace e avrebbe sanato le crudeli ferite inflitte dalla guerra mondiale”. E quando uscì in Inghilterra, nel 1929, con il titolo di The Student Prince, fu votato miglior film dell’anno.
Ancora una cosa: si dice che durante la seconda guerra mondiale,
il generale dell’aeronautica americana responsabile per il settore di Heidelberg amasse il film a tal punto da impedire che la città venisse bombardata. Per fortuna, nessuno gli aveva detto che neanche un fotogramma della versione finale era stato girato sul posto.

Kevin Brownlow, Caroline M. Buck

exec prod: Irving Thalberg.
scen: Hans Kraly [Hanns Kräly].
photog: John Mescall.
scg/des: Cedric Gibbons, Richard Day, [+ Hans Dreier?].
cost: Ali Hubert, Eric Locke.
mont/ed: Andrew Marton.
did/titles: Marian Ainslee, Ruth Cummings.
asst dir: George Hippard.
script clerks: Andrew Marton, Joseph Newman.
cast: Ramon Novarro (principe/Prince Karl Heinrich), Norma Shearer (Kathi), Jean Hersholt (Dr. Juttner), Gustav von Seyffertitz (re/King Karl VII), Philippe de Lacy (il piccolo/young Karl Heinrich), Edgar Norton (Lutz), Bobby Mack (Kellerman), Edward Connelly (maresciallo di corte/Marshal of the Court), Otis Harlan (il vecchio/Old Ruder), John S. Peters, George K. Arthur (studenti/students), Edythe Chapman, Lionel Belmore, Lincoln Steadman, Ruby Lafayette.
prod: M-G-M.
copia/copy: 35mm, 9299 ft., 105′ (23-24 fps; brief sections 22 fps), col. (imbibito/tinted2 sections only); did./titles: ENG.
fonte/source: Photoplay Productions, London.

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