NOËL DE GUERRE

NOËL DE GUERRE
? (FR 1916)

Quando, nel dicembre del 1916,  dopo undici mesi di massacri, la battaglia di Verdun finalmente si concluse l’esercito francese aveva già subito oltre 350.000 perdite. Su questo sfondo si dipana la trama di Noël de guerre, un film di straordinaria delicatezza che uscì intorno al Natale di quell’anno: André è un ragazzino che ha il papà al fronte, mentre la mamma si dà da fare per tirare avanti con i magri guadagni che riesce a raggranellare cucendo a macchina. Un gentile postino, che è in lutto per la morte del proprio figlioletto, legge la lettera che il fanciullo ha scritto a Babbo Natale per chiedergli qualche gioco; profondamente commosso, insieme alla moglie raccoglie i giocattoli del figlio e li dona ad André.
Benché dalle didascalie ricostruite non risulti chiaro se il padre di André sia stato ucciso – sappiamo che è al fronte –  penso che gli spettatori dell’epoca avrebbero dedotto che era morto non solo dall’aria malinconica della madre, ma anche dalla presenza della sua macchina da cucire. Già nell’aprile 1916 alcune organizzazioni benefiche avevano iniziato a raccogliere denaro per offrire macchine da cucire alle vedove di guerra con figli, così da consentire loro di guadagnarsi da vivere. “Non si tratta di beneficenza; la macchina non viene regalata, ma venduta. Le rate mensili richieste alle destinatarie saranno però proporzionali ai guadagni previsti”, scriveva Le Figaro del 22 aprile 1916, in considerazione del senso di dignità di queste donne. Poco dopo la guerra, a metà del 1919, intervenne direttamente lo Stato, per fornire macchine da cucire alle vedove di guerra che avessero almeno tre figli di età inferiore ai 16 anni. Secondo le stime, alla fine la guerra rese vedove 700.000 mogli francesi.
La straordinaria qualità della regia acuisce il disappunto per l’impossibilità di identificare il cineasta. Gli esterni a Parigi sono girati con fine senso di realismo e nelle scene in interni l’illuminazione è attenta a definire artisticamente persone e spazi, in modo da accentuare la tensione emotiva dell’opera. Secondo alcuni il produttore, Georges Lordier (circa 1883-1922), sarebbe anche il regista, ma non è possibile affermarlo con certezza. Lordier fu il cofondatore della rivista cinematografica L’Echo du Cinéma (che dopo poco tempo si fuse con Le Cinéma), e nell’intenso anno di Noël de guerre era presidente del Syndicat de la Presse Cinématographique oltre che proprietario del Cinéma des Folies-Dramatiques sul Boulevard Saint-Martin. Oggi egli è noto soprattutto per “Les Chansons filmées,” ideate verso la fine del 1917 come strumento per promuovere la causa francese nei paesi alleati e neutrali mediante interpretazioni filmate di popolari canzoni francesi. Al momento della sua morte, nel gennaio 1922, aveva realizzato più di 300 di questi cortometraggi.

Jay Weissberg

sogg/story: Félicien Champsaur.
cast: Le petit [Jean] Fleury (André), Léon Bernard (il postino/the postman), Marguerite Balza (la madre di André/André’s mother), Angèle Lerida (la moglie del postino/the postman’s wife).
prod: Films Georges Lordier.
dist: Agence Générale Cinématographique.
uscita/rel: 12.1916. copia/copy: DCP, 15′; did./titles: FRA.
fonte/source: Gaumont Pathé Archives, Saint-Ouen, Paris.