LE ROSIER MIRACULEUX

LE ROSIER MIRACULEUX
(The Wonderful Rose Tree)
Georges Méliès (FR 1904)

Un nuovo Méliès riscoperto e presentato in prima mondiale a Pordenone. Il bramino Iftikar, che gode di una grande reputazione in India, è deciso a creare qualcosa di miracoloso che ne suggelli la fama. Sparge dei semi su un tappeto, si prosterna levando invocazioni e in un attimo i grani germogliano. Una piccola pianta di rose cresce producendo delle stupende rose. Con l’aiuto di un servo, il bramino compone un magnifico mazzo, che viene trasformato in un’unica, enorme rosa. Il fiore dispiega i petali e dal centro guizza fuori una bella giovane, che il bramino cerca di abbracciare. Ma lei gli sfugge ed esegue un’incantevole danza serpentina, poi scompare e il rosaio prende il suo posto: Iftikar lo distrugge, dichiarandosi sconfitto perché è stato capace di creare, ma non di preservare.
Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento,la Brinton Entertainment Company di Washington, Iowa, percorse il Midwest portando film, vetri di lanterna magica e altre forme di divertimento  a gente che, in molti casi, non aveva mai visto cose del genere. Nel 1981 la collezione filmica di Frank Brinton – anzi, l’intera storia della sua vita – stava per finire in un cassonetto. Ma lo storico locale Michael Zahs intervenì contribuendo a salvarla. Grazie all’American Film Institute, le copie Brinton furono affidate per la preservazione alla Library of Congress, dove si trovano tuttora. Si tratta di film Pathé, Lumière, Edison e molte altre altre produzioni, compresi alcuni titoli non identificati. C’erano anche due film perduti di
Georges Méliès, Le Bouquet d’illusions (presentato al Cinema Ritrovato di Bologna nel 2016) e questo,  Le Rosier miraculeux, ovvero “Il rosaio miracoloso”. Ed essendo la copia originale da tempo decomposta, il ritrovamento di questo film è un vero miracolo, anche se il finale è leggermente incompleto. Frank Brinton e Michael Zahs sono i protagonisti di Saving Brinton (2017), un documentario su questo tesoro cinematografico diretto da Tommy Haines e Andrew Sherburn.

Serge Bromberg